giovedì 26 marzo 2015

JAPAN TRA GLAM E ORIENTED

I londinesi JAPAN hanno lasciato nell'ambito della new wave uno dei tracciati piu' suggestivi,grazie ad un insieme di persone e di gran musicisti.Ovviamente DAVID SYLVIAN su' tutti con la struggente vocalita' ma anche il basso ipnotico di MICK KARN,LE TASTIERE DI richard barbieri E IL DRUMMING OSSESSIVO DI STEVE JANSEN.Sono riusciti a fondere il glam con le melodie rock romantico progressive,sonorita' orientali con l'eccentricita' di dandy elettronici,con riferimento ai vari ENO,ROXY MUSIC e ovviamente DAVID BOWIE.All'inizio sono stati inseriti nel filone new romantic,assolutamenti limitato come del resto fu per gli ULTRAVOX.Nati nel 1974 nei sobborghi londinesi,cercano subito una loro strada ben definita,c'e un estetismo decadente,basta vedere i loro volti e il loro modo di vestire.I primi dischi sono veri e propri glam punk chitarristico ,una via di mezzo tra BOWIE,SEX PISTOLS E CLASH,bisognera' aspettare tempi piu' maturi.Per un periodo andranno a vivere in giappone ed entreranno in contatto con vari artisti della scena nipponica,ma in particolar modo RYUICHI SAKAMOTO.Uscira' nel 1979 QUIET LIFE gia' si nota la personalita' di SYLVIAN ma sonoricamente sono ancora in sperimentazione.Con il singolo LIFE IN TOKYO,grazie a GIORGIO MORODER,sara' il loro primo successo dance sensuale con un ritmo incalzante.SARA' con il successivo GENTLEMAN TAKE POLAROIDS che vediamo la potenzialita'  e le ambizioni dei quattro.SAKAMOTO collaborera' il risultato sono ballate elettroniche raffinate,sonorita' esotiche,linee di basso funk,strumentali d'avanguardia,troviamo davvero un risultato molto avanti per quell'epoca.SYLVIAN canta il decadentismo alla maniera del miglior BOWIE,sciamano di una liturgia orientale,un ponte sospeso tra LONDRA e il fascinoso mondo giapponese.CON TIN DUM del 1981 verranno ribaditi i concetti e inseriranno suggestioni esotiche anche africane,mescolando elettronica con strumenti acustici,il sound originale sta' nella coesione tra ritmi sincopati,tappeti sonori ambientali e virtuosismi al basso.Le pari vocali sono sofferte e decadenti,enfatizza  le atmosfere suggestive e inquietanti di gran parte dei brani,la produzione è affidata a STEVE NYE sara' il suggello definitivo di una ricerca sonora di grande originalita',un incrocio tra moderna elettronica e suggestioni d'oriente.Raggiunto il top,guarda caso ecco scoppiare l'inevitabile crisi,il loro viaggio si concludera' con lo stupendo live OIL ON CANVAS,il dopo ogni uno prendera' la propria strada e sappiamo bene dove i quattro sono andati  verso diverse direzioni musicali,ma uniti da un filo sottile lo sperimentare sempre e comunque.

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