mercoledì 17 dicembre 2014

THE SOUND QUELLO CHE POTEVA ESSERE MA CHE NON E' STATO

Parlare a distanza di anni dei THE SOUND e' per il sottoscritto un omaggio ad una band che fin da subito aveva colpito l'ascoltatrore con un disco d'esordio JEOPARDY DEL 1980 che rimarra' sette lucente del firmamento DARK WAVE PUNK.La storia del rock nei loro confronti si deve sentire in forte debito,perche' essi non sono assurti a stelle del firmamento WAVE,non avevano un CURTIS,SMITH,SIOUXSIE O UN COPE,era semplicemente una band con ADRIAN BORLAND cantante e chitarrista ma senza avere il magnetismo dei personaggi sovracitati.Musicalmente avevano davvero tutte le carte per sfondare un piglio viscerale e nevrotico ALLA VELVET,un sottile tocco psichedelico alla DOORS,una sensibilita' obscure alla CURE E JOY DIVISION.Un linguaggio moderno dei testi,sospesi  tra le ansie di rivolta del punk e gli spettri della solitudine e dell'angoscia.Questa band avra' l'onore della riscoperta solo dopo la scomparsa di BORLAND grazie a nuovi gruppi in parte a loro ispirati vedi INTERPOOL,BLOC PARTY,FILM SCHOOL,Nel 1980 la band debutta  come quartetto con BORLAND,GREEN AL BASSO,DUDLEY ALLA BATTERIA E MARSHALL ALLE TASTIERE,registrato a basso costo con suoni scarni ed essenziali  JEOPARDY trasuda di forte adrenalina punk con riff chitarristici in uno splendido spleen struggente e desolato ovvero il tipico sound DARK che dominera' la scena Britannica.Troviamo in questo disco tanti elementi che all'epeca consacrarono questo album come un forte punto di riferimento.Purtroppo i discografici chiedevano alla band una musica piu' accessibile alle masse come risposta i SOUND diedero alle stampe FROM THE LION'S MOUTH  prodotto da HUGH JONES,troviamo subito diversita' dall'esordio,si esaspera il senso melodrammatico degno dei migliori u2 dell'epoca,lo spirito romantico si sublima in un melodismo ancor piu' accentuato e le chitarre sempre piu' taglienti  e dissonanti,mentre il basso implacabile nell'incedere.WINNING E' UN INNO TRAVOLGENTE diverra' un loro grande hit,c'e molto A FOREST IN CONTACT THE FACT e gran malinconia in FATAL FLAW O POSSESSION vicino ai lati oscuri della mente di CURTIS.Un disco piu' maturo ma il pubblico li snobba,mentre la critica l'incoraggia si attende da loro L'HIT SPACCA CLASSIFICHE,addirittura sara' la WEA a metterli sotto contratto per ALL FALL DOWN  DEL 1982.Chiedono al gruppo di diventare una synth band dal pop morbido e plastificato,ma BORLAND non li ascoltera' e la major gli fara' pagare la mancata obbedienza,In fase creativa il suono ne risente c'e un implosione indecisi tra pulsioni synth pop e post punk,troviamo vari episodi energici che mal combacciono con aperture pop,c'e anche sperimentazione come la claustofobica GLASS AND SMOKE  e la gemma psichedelica WE COUL GO FAR CON UN BORLAND che declama un annuncio sinistro "noi potremmo cadere....potremmo andare lontano....".Nel 1984 i SOUND firmano per una piccola etichetta la STATICK e faranno uscire un EP SHOCK OF DAYLIGHT c'e un ritorno agli inizi e alle loro inquietudini ,rock'n'roll selvaggio,lati new romantic oppure wave insomma una buona base per un futuro album cosa nel 1985 vedra' la luce con HEADS AND HEARTS un pop ombroso,decadente e raffinato,un album maturo trascinato da TOTAL RECALL sei minuti sparati al cardiopalma diverra' il loro ultimo cavallo di battaglia ma il resto non e' da meno  e da godere fino all'ultima goccia.Nell'agosto del 1985 IL MARQUEE MONN DI LONDRA li ospitera' per due serate che verranno immortalate nel live IN THE HOTHOUSE un vero testamento sonoro delle loro scorribande sul palco,ma prima della fine nel 1987 uscira' THUNDER UP nesuno se ne accorgera' ma la band lo citera' come il loro miglior disco una summa dei primi due,ma intanto a BORLAND  gli viene diagnosticato una sindrome schizzoide che si manifesta con sintomi allarmanti il gruppo si scioglie lui provera' altre strade ma oramai il suo destino e' segnato visto che in preda ad una depressione e continui disturbi della mente si suicida IL 26 APRILE DEL 1999 gettandosi sotto un treno alla WIMBLEDON STATION DI LONDRA. un gesto che lo paragonera' a IAN CURTIS che per lui rimarra' ilnsuo alter ego mai eguagliato.

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