mercoledì 7 ottobre 2020

ADDIO EDDIE VAN HALEN..................

 Eddie van Halen, (Edward Lodewijk Van Halen nato il 26 gennaio 1955 ad Amsterdam) è morto martedì mattina dopo una lunga battaglia contro il cancro. Aveva 65 anni e insieme alla sua  innovativa ed esplosiva chitarra ha mantenuto per due decenni il nome della band hard rock che portava il nome della sua famiglia in cima alle classifiche degli album.

Il figlio di van Halen, Wolf, ha voluto essere il primo a dare la notizia su Twitter: «Era il miglior padre che potessi mai chiedere. Ogni momento che ho condiviso con lui, dentro e fuori dal palco, è stato un dono. Ho il cuore spezzato e non credo che mi riprenderò mai del tutto da questa perdita»

Nato in Olanda ma cresciuto a Pasadena, in California, Eddie ha fondato i Van Halen insieme al fratello maggiore, il batterista Alex; a loro si sono poi uniti il cantante David Lee Roth e il bassista Michael Anthony nella prima formazione che è letteralmente esplosa grazie ai concerti nei club di West Hollywood come il Gazzarri's e lo Starwood.

Fin dalle prime note fu evidente che un pezzo come «Eruption» contenuto nell'album di debutto (Van Halen del 1978) era chiaro che Eddie van Halen fosse uno strumentista da non sottovalutare. In un minuto e 42 secondi di assolo il potere del rock esplodeva come una bomba atomica e diventava l’inno di una generazione. Scrivendo di quella registrazione nel sondaggio del 2015 dei 100 più grandi chitarristi di Rolling Stone, Mike McCready dei Pearl Jam ha scritto: «Sembrava che venisse da un altro pianeta...è stato glorioso, era come sentire Mozart per la prima volta».Il primo LP del gruppo, «Van Halen», sebbene non sia salito più in alto del n. 19 negli Stati Uniti, riuscì a vendere ben 10 milioni di copie. I successivi cinque album multi platino raggiunsero tutti la top ten; Il disco «1984», pubblicato proprio in quell’anno però, permise l’exploit del primo e unico singolo arrivato al n. 1 della band. Il titolo di quel capolavoro è «Jump» e da solo quel pezzo continua a macinare (anche oggi) migliaia e migliaia di copie mentre l’album è arrivato abbondantemente sopra i 15 milioni.

Di Eddie va ricordato anche la chitarra solista sul singolo «Beat It» di Michael Jackson del 1983. Un pezzo talmente fortunato però da minare la vita della prima formazione della band. David Lee Roth infatti scelse la carriera solista e i Van Halen decisero di ingaggiare l’ottimo Sammy Hagar che tra il 1986 e il 1995, permise comunque al gruppo di pubblicare quattro album che arrivarono tutti al al numero 1.

Eddie van Halen negli anni a seguire e sempre affezionato all’amico di un tempo negoziò una tregua con l'ex cantante Roth abbastanza a lungo da completare un paio di nuovi brani per il best del 1996, ma dopo un'altra disputa, l’unione si è interrotta e Gary Cherone, cantante degli Extreme (una band pop-rock di Boston) ha firmato per un singolo album, Van Halen III" (1998), che non regalò grandi soddisfazioni.

Nel corso del decennio successivo Eddie van Halen è stato tormentato da problemi personali e di salute che hanno interferito con il suo lavoro musicale. Un problema cronico alle articolazioni, esacerbato dal suo stile spericolato sul palco, lo costrinse a sottoporsi a un intervento di sostituzione dell'anca nel 1999. L'insorgenza del cancro - probabilmente il risultato dall’eccesso di fumo - ha portato poi all'asportazione chirurgica di parte della sua lingua nel 2000.

Dopo anni di false partenze, i Van Halen si sono riuniti nel 2007 con Roth come front-man e Wolfgang Van Halen, il figlio sedicenne di Eddie che ha sostituito Anthony al basso. Anche se il tour ha incassato più di 90 milioni di dollari, è stato tormentato dalle voci di un conflitto continuo che avrebbe sfibrato la già fragilissima situazione emotiva dei musicisti.

Il crescente abuso di droga e l'alcolismo di Eddie hanno accelerato il suo divorzio dal 2007 dall'attrice televisiva Valerie Bertinelli, sua moglie per 26 anni. A quel punto il chitarrista entra in rehab nel 2007 e, a quanto si dice, ne esce pulito. «Ero un alcolizzato, e avevo bisogno di alcol per funzionare - disse in un'intervista del 2015 con Chuck Klosterman -. Non bevevo per fare festa. L'alcol e la cocaina erano cose private per me. La “striscia” ti tiene sveglio e l'alcol abbassa le inibizioni. Sono sicuro che ci sono cose musicali che non avrei nemmeno tentato se non fossi stato in quello stato mentale».

A Eddie van Halen sopravvivono la sua seconda moglie, l'ex pubblicista della band Janie Liszewski, che ha sposato nel 2009, e suo figlio.

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