sabato 6 ottobre 2018

VIGILIA DI MILAN-CHIEVO.

L'allenatore rossonero ha parlato alla vigilia della sfida di San Siro contro il Chievo: "Dovremo essere tecnici, veloci e non sbagliare l’atteggiamento. Calhanoglu? È uno da 10 gol con un tiro che butta giù la porta" Ottobre è il mese della verità? Non so nemmeno con chi giocheremo, a parte il derby…". Chissà se Rino Gattuso è sincero fino in fondo, quando dice questa frase a Milanello, alla vigilia di Milan-Chievo. L’obiettivo del tecnico rossonero è chiaro: concentrazione solo sulla gara di domani, senza guardare il calendario. CONCRETEZZA — "L’unico obiettivo è la vittoria, perché è una partita facile solo sulla carta – spiega -. Il Chievo è ben messo in campo e pericoloso sui calci piazzati. Dovremo essere tecnici, veloci e non sbagliare l’atteggiamento. Dobbiamo imparare a essere meno belli e più cattivi, siamo una squadra che fin qui in totale ha commesso appena una sessantina di falli. I tifosi ci daranno una mano, sento sempre entusiasmo… insieme a loro dobbiamo puntare alla Champions League, non siamo lontani da squadre come Inter e Roma. I gol da non subire? Non dico niente per scaramanzia”. HAKAN CRESCE — Poi il discorso si sposta sui singoli, a cominciare da Calhanoglu: “Hakan ha fatto bene con la Roma, poi ha avuto delle difficoltà – analizza Gattuso -. Deve andare alla ricerca della precisione, contro Empoli e Atalanta stoppava il pallone e pensava troppo. Non lo deve fare, è uno da 10 gol con un tiro che butta giù la porta. Ha vissuto un brutto momento a livello familiare, la squadra gli è stata vicina. È un giocatore internazionale come Rodriguez, di cui sono soddisfatto, lo vedo più libero mentalmente”. ARMA PATRICK — Cutrone è l’uomo più caldo, dopo la doppietta all’Olympiacos: "Mi mette in difficoltà con le scelte già dall’anno scorso, non mi diverto a tenerlo in panchina – commenta Rino -. Cambia le partite col suo entusiasmo. Non sono fissato col 4-3-3, leggo le partite e scelgo il momento in cui mettere il secondo attaccante. Deve essere orgoglioso della chiamata in Nazionale, l’unico problema è il dolore alla caviglia sinistra, quello è un dato di fatto. Figure professionali come Reina e Higuain, comunque, lo hanno aiutato a crescere. I nuovi acquisti? Sono contento. Castillejo non ha giocato bene solo l’ultima gara, Laxalt è ok, Bakayoko sta facendo un po’ di fatica e va aiutato. Le responsabilità sono tutte mie, la lingua non è un problema”. NO IBRA — Da ultimo, la solita (non) risposta su Ibrahimovic: “Dovete chiederlo a Leonardo, io posso solo parlarne in riferimento al periodo in cui è stato mio compagno di squadra. Un leader, un campione dalla personalità fortissima, ma per quanto riguarda il mercato finora è solo aria fritta. Un terzo attaccante a gennaio? Vorrei tante cose nella vita… arriverà il momento in cui mi siederò con la società e ne discuteremo”.

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