giovedì 10 settembre 2015

IRON MAIDEN TORNANO NELL'OLIMPO CON THE BOOK OF SOULS

Da una settimana in tutti i negozi,troviamo l'inimitabile marchio IRON MAIDEN,dopo 5 lunghi anni tornano a produrre musica,come solo loro sanno fare.BRUCE DICKINSON ritorna a cantare,dopo aver sconfitto un tumore alla gola,l'ho fa sempre con gran maestria modulando a dovere la sua voce.un album doppio,che in tempi come questi è da coraggiosi,ma per i maiden nulla è impossibile,oltre 90 minuti di sonorità hard,metal sfiorando anche il progressive.si signori,lunghe jam progressive dove la band si lascia trascinare in strumentali di alta scuola.può però anche stancare alla lunga,non si è più abituati a lunghe cavalcate sonore,in tempi da tre minuti versione mp3.solo coloro che hanno vissuto la grande stagione del rock barocco ,progressive può ricordarsi come erano strutturate simili brani.in compenso i IRON avevano tanta carne al fuoco da proporre solo così si può spiegare il minutaggio.leggendo in questi giorni varie recensioni,ho notato molte critiche,ci possono stare,ma cosa si può chiedere ancora ad una band dopo 35anni di musica?personalmente li salvo,pur ammettendo che se accorciavano i tempi l'album era più facilmente digeribile per la massa.sempre in gran evidenza il trio chitarristico,in ombra invece il basso di STEVE HARRIS,alla produzione KEVIN SHIRLEY .Si parte alla grande con if eternity should fail,brano senza fronzoli e non ripetitivo,a seguire il single speed of light,suono mare in DEEP PURPLE,ricorda speed king,ma ovviamente con meno originalità ,un riff stra sentito ed un DICKINSON sopraffatto.in  The great unknown e The red and The black,partono lente per poi dar sfogo a lunghi strumentali,buona anche quick or ne dead  fila che è un piacere. Arriva così la title track  brano epico nei toni,il duo GERRIS-HARRIS CUCINANO UN PASTO DEL TUTTO ONESTO.con death or glory viene fuori tutta la loro essenza,ciò che li ha resi grandi nel campo metal.tears of The clown è dedicata all'attore ROBIN WILLIAMS, bellissima,mentre steccano con due riempitivi come shadows of The valley e The man of sorrows.si chiude con empire of The clouds ben diciotto minuti una vera summa del genere.i IRON MAIDEN non hanno nulla da inventare alla loro età, ma si fanno ancora valere e farsi voler bene per la loro onestà musicale.

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